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CORAGGIO & AMICIZIA

Buongiorno amici lettori,

vi prometto che tornerò il prima possibile sul contesto viaggi, ho tanti programmini e progetti davvero interessanti che faranno sicuramente al caso vostro e non vedo l'ora di poterveli presentare.


Prima però ci tenevo a rimarcare quali sono stati i pilastri fondamentali della mia ripartenza post-infortunio, questo perchè moltissimi di voi mi hanno contattato e mi hanno chiesto dove ho trovato questa mia forza e serenità interiore e quale consiglio posso trasmettere.


Io sono e sarò sempre dalla vostra parte, ho deciso quindi di mettere nero su bianco in maniera forte e decisa tutta questa parte fondamentale che poi mi ha permesso di scrivere per i viaggi contro le barriere.


La ripartenza è fatta da moltissimi step, tutti quanti importanti, che hanno reso la persona fragile che ero in quello che sono oggi (si perchè ero debole ed estremamente fragile anche io), una persona totalmente stabile con me stesso con una enorme dote e volontà di aiuto verso il prossimo.


Tra questi troviamo il percorso psichiatrico, la fisioterapia, il lavoro, il centro protesi ecc...

Ho voluto raggruppare però il tutto in due macro-sezioni che qui sotto vi descriverò dettagliatamente, entrambi si mischieranno, lo noterete nel corso del racconto, ma queste due fidatevi, sono la base di tutto.


1) CORAGGIO.

Ci vuole tanta pazienza ahimè... Nei giorni immediati all'incidente ero totalmente KO e di certo coraggio e forza mi mancavano tantissimo;

Da 21enne ero certo che non avrei mai più trovato un lavoro da chimico (disciplina da me studiata) perchè la mia mano completamente in brandelli, non mi avrebbe sicuramente favorito un lavoro manuale di estrema precisione. Oltre che i lavori da laboratorio non avevo esperienze e mi sentivo già out dal contesto lavorativo;

Ero certo di non esser più accettato da una realtà tanto crudele come quella di oggi, quindi scartato da ogni relazione ed allontanato anche dalle amicizie più vicine perchè ero diventato "un peso" e quindi anche addio alle relazioni amorose;

Ero certo di abbandonare il ruolo da portiere anche a livello amatoriale;

Non ero più capace a scrivere (sono destrimano e la mano compromessa era appunto la destra), non ero più capace a mangiare, non riuscivo a lavarmi autonomamente, non ero più in grado di farmi la barba, insomma: dovevo ripartire da capo, "dalla prima elementare", avevo perso praticamente tutto !




Bene, premessa fatta, quindi sto coraggio 'Ndo sta ?

Il coraggio sta che quando tocchi il fondo hai solo due possibilità, non tre o quattro, solo due. Una facilissima ed una estremamente complicata e pesante:


A) Proposta difficile:

o ti rialzi e torni a galleggiare con tanti sacrifici, tanto tempo, percorsi terapeutici, ospedali su ospedali, specialisti, tanta, troppa, tanta volontà con la consapevolezza comunque che nulla ti porterà come eri prima (forse...);


B) Proposta facile:

oppure scegli la strada più facile di tutte, ovvero quella di lasciarti andare, di chiuderti in te stesso lasciandoti morire (non nel senso "poetico" ma proprio nel senso vero della frase).


I primi giorni sono stati terribili: ero circondato da amici e parenti (dopo toccheremo questo argomento) e quei momenti erano spettacolari e senza pensieri, ma giustamente quando questi andavano via e mi ritrovavo da solo nella mia stanza bhe... la ruota girava e girava male. Il dolore fisico tornava a bussare alla porta e i pensieri, ovviamente quelli brutti, ronzavano peggio che mosche nella testa. Non vi nego che tante volte ho pensato all'opzione B detta sopra, ovvero quella facile cioè chiudermi e lasciarmi andare.





Amici (ci arrivo tranquilli), Psicoterapia (fatela ragazzi, non bisogna vergognarsi è uno step importante e vi aiuta in tutti i sensi) e Centro Protesi (si perchè li ho conosciuto persone con disabilità estreme sorridere e quel sorriso l'ho voluto prendere, rubare e conservare per sempre), ma anche Jobmetoo e Trocellen i quali mi hanno dato la possibilità di tornare a lavorare e quindi sentirmi bene con me stesso, mi hanno dato quella spinta clamorosa che mi ha permesso di crederci fino alla fine.




Non basta ragazzi, ci vuole coraggio !

Vi faccio un piccolo esempio: siete obbligati a saltare da una sponda all'altra di un fiume con acqua piena di squali avete a disposizione un trampolino che ovviamente non garantisce nulla. Saltereste ?

Per me gli amici e tutto il listone detto sopra, li immedesimo nel trampolino cioè quel mezzo che mi ha permesso di facilitare, migliorare il salto, ma se avessi saltato con paura bhè, il lancio sarebbe stato bello ma dall'altra parte del fiume non ci sarei mai arrivato.


A distanza di quasi sei anni, ho imparato a fare tutte quelle cose che avevo perso che vi raccontavo prima, ho trovato un lavoro da chimico e son tornato a parare.


Abbiate il coraggio di crederci, di non arrendervi, il percorso è duro ma non dovete mollare mai!


2)AMICIZIA.

Punto due non per scelta, ci tenevo a partire dal coraggio per farvi capire che c'è la necessità di tante cose per star meglio ma la restante parte deve arrivare da voi stessi.


Premessa importantissima:

Eliminate le persone tossiche dico sempre e circondatevi di persone che vi vogliono bene veramente.


Ho sempre avuto la fortuna di avere una famiglia salda e tantissimi amici sin dall'età dell'asilo, la comunità in cui vivo ci ha permesso di crescere insieme e il gruppone ai tempi dell'incidente era lo stesso dei primi anni di vita.




E' facile a 20anni parlare di amicizia e fratellanza, che poi man mano si cresce, ci si perde. Si sente in giro questo detto vero? Ma non è sempre così, ve lo assicuro.

Quanti casi di persone a seguito di incidenti, handicap o eventi particolari sono stati "abbandonati" ? Tanti di voi mi scrivono, per questo ho deciso di scrivere questo articolo.


Io sono stato fortunato perchè quelle persone c'erano, sono rimaste e ci sono tutt'ora.

Ai tempi dell'incidente avevo la casa invasa e non mi lasciavano mai solo.

Quell'estate si inventarono di portarmi a Riccione qualche giorno malgrado fossi impossibilitato a fare il bagno nel mare, necessitavo di aiuto per fare la doccia e non potevo andare in discoteca per via delle ferite aperte. Ero un peso, ma loro mi portarono, mi aiutarono a lavarmi e inventarono le peggio cose (peggio in modo ironico ovviamente) pur di farmi stare bene.

Se vi dicessi anche che mi portarono pure a Gardaland ?




Prima vi ho parlato del ritorno tra i pali, ma non per merito mio.

I ragazzi mi dissero che avrebbero sciolto la squadra se non fossi tornato tra loro... Simpaticamente vi dico che in porta me la cavo anche, pecco nei rinvii (sempre storti) ma li le mani non centrano a nulla.


Circondarsi di persone sane è una fase importante che vi aiuterà tantissimo ma se foste da soli ?

Se vi ritroverete da soli vuol dire che quelle persone effettivamente non erano persone sane, brutto da dire, meglio perderle che trovarle !

Armatevi di animo e buona volontà, ci sarà sempre qualcuno propenso ad ascoltarvi:

Parrocchie, oratori, centri ludici, centri odierni, non abbiate paura di essere voi stessi !


Concludo con una frase che ho deciso di tatuarmi:

Nonostante tutto la vita è meravigliosa.




Al prossimo viaggio, ovviamente contro le barriere.


Luca.




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