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SURFWEEK CON AMINA GATTI

  • Immagine del redattore: LucaTravel
    LucaTravel
  • 21 apr 2021
  • Tempo di lettura: 5 min

Buongiorno cari amici lettori,

si ritorna alle interviste contro le barriere, accomodatevi che oggi il post è veramente una bomba.


Prima di partire vi faccio una domandina:

Conoscete Surfweek ?


"SurfWeek nasce nel 2014 da un gruppo di amici, gli attuali Founders, che decidono di provare per la prima volta il Surf. A distanza di 5 anni siamo passati da 16 a 1000 partecipanti ma per noi il concetto resta sempre lo stesso: chi fa parte di SurfWeek per noi è AMIGOS!


Quella che si è creata è una vera è propria famiglia o semplicemente un gruppo di amici che si diverte a fare questo progetto mettendoci tutto, perché quando le cose si fanno per passione tutto riesce sempre meglio.

Utilizziamo la tecnologia come mezzo per connettere le persone e fargli vivere esperienze reali. L’obiettivo è quello di creare una community che conosca alla perfezione i valori fondamentali del surf e abbia a cura l’ambiente che ci circonda.

SurfWeek è un’esperienza ad impatto sociale."


Emozione unica


Dopo avervi dato un'infarinatura generale su questo fantastico gruppo, vi dico con grande gioia che conosco una ragazza che ha fatto una super-esperienza con gli Amigos e oggi è qui con noi per raccontarcela.


Amina Gatti è una ragazza di 23 anni, residente a Galbiate ma che per studi e motivi di lavoro, la sua vita si è spostata in quel di Milano.

Conseguita la laurea in Copywriting e content design presso lo IED, Amina si è buttata nel mondo del lavoro e tutt'ora si occupa di pubblicità per radio e televisioni.


La nostra Amina Gatti

Post-laurea voleva regalarsi un viaggio più particolare del solito, con dei suoi amici svedesi che l'avrebbero raggiunta in Italia per la proclamazione, decisero di partire all'avventura vivendo un'esperienza all'insegna del surf e vita wild.

Navigando in rete, hanno scoperto Surfweek, un’associazione che organizza viaggi di gruppo tra persone che spesso vogliono partire da sole, con un unico scopo: condividere un’esperienza e imparare a surfare. Non ebbero dubbi, si aggregarono e partirono, la meta scelta fu Somo nel nord della Spagna.


Chissà se questa esperienza è fattibile per tutti, anche per chi avesse specifiche esigenze...

Non vi anticipo nulla, lascio la parola ad Amina ! Rimarrete sicuramente stupiti positivamente.


Buona lettura.


1. Parlami un po' di te, chi sei, cosa fai nella vita e dove vivi.


Sono una ragazza di 23 anni, abito a Galbiate ma per studi e poi per lavoro la mia vita si è spostata a Milano, dove passo la maggior parte del mio tempo. Dopo il diploma ho studiato per tre anni copywriting e content design presso lo IED ( Istituto Europeo di Design) di Milano. Verso la fine del terzo anno un mio professore mi ha proposto di andare lavorare nell’agenzia in cui era direttore creativo. Sono in Leagas Delaney da quasi due anni ormai e faccio la copywriter: mi occupo di pubblicità per radio, televisione, di tutto un po’. Lavoro bello e strano. Insomma, bello strano. Nel frattempo nella vita strimpello, ho iniziato a cantare in una band e mi sono avvicinata al mondo del surf.


2. Parlami di Surfweek, di cosa si occupa e della tua esperienza con loro.


L’estate della laurea sapevo di voler fare un viaggio un po’ diverso. L’occasione si è presentata quando due miei amici svedesi mi hanno detto che sarebbero venuti in Italia per la mia proclamazione e che mi avrebbero seguita se fossi partita all’avventura. Insieme abbiamo optato per un viaggio all’insegna del surf e, per puro caso navigando online, ho scoperto Surfweek, un’associazione che organizza viaggi di gruppo tra persone che spesso vogliono partire da sole, con un unico scopo: condividere un’esperienza e imparare a surfare. Abbiamo guardato mille altri siti dopo quello. Inutile dire che non è servito a nulla. Nel luglio 2019 siamo partiti per Somo, nel nord della Spagna per una settimana. Ora, chiamarmi surfista farebbe ridere anche i polli: sono tutt’ora un disastro, ma la colpa va al mio equilibrio inesistente. I ragazzi del mio gruppo invece hanno fatto dei progressi pazzeschi. Durante la settimana con Surfweek condividi con gli altri i tuoi fallimenti, i tuoi successi, storie sulla spiaggia, albe, lezioni di skate, escursioni. Non si sta mai fermi, e soprattutto non si è mai soli. Long story short, è stata una vacanza meravigliosa, in cui ho lasciato davvero un pezzo di cuore. Una vacanza che mi ha dato modo di conoscere Luca, il responsabile della mia meta, grazie al quale sono entrata a far parte degli amigos. Gli amigos sono un gruppo di persone selezionate e formate da Surfweek, che nella stagione estiva danno la disponibilità in base ai propri impegni personali, per partire come staff verso le varie destinazioni. Lo staff è composto da fotografi professionisti, insegnanti di yoga, cuochi, accompagnatori e responsabili delle mete. Anche io ho avuto modo di tornare in quel di Somo come staff e di conoscere tante altre persone, alcune delle quali sento tutt’ora molto spesso. È un’esperienza che lascia il segno.



Il gruppo



3. Avete già in programma un'altra meta, se si, dove andrete ? Ad ogni modo, dove ti piacerebbe andare ? Hai un "luogo-Surf" che punti ?


Una destinazione che rientra sicuramente nella mia bucket-list è Peniche, sia per i paesaggi che per la struttura: la loro location in Portogallo è una casa sull’albero. In realtà è difficile scegliere, tutte le mete di Surfweek hanno il loro perché. Buggerru in Sardegna con cene tipiche e spot spettacolari, Hossegor in Francia e le sue Dune du Pilat, Somo e i suoi tramonti incredibili a strapiombo sul mare. Da quest’anno si è aggiunta anche Fuerteventura, spero di poterci andare presto.


Somo (Spagna)


4. Pensi che un'esperienza del genere possa essere vissuta anche da persone con disabilità ? Nel complesso hai suggerimenti a riguardo ?


Direi di sì. Posso parlare della Spagna, che è l’unica meta che ho vissuto. Immagino dipenda anche dal tipo di disabilità e da quanta autonomia può avere la persona. A Somo al piano terra ci sono stanze, cucina, area soggiorno e un ampio giardino accessibile da più parti. Il centro, come anche la spiaggia, sono a cinque minuti di auto e venti minuti a piedi. So di una ragazza con protesi alla gamba che l’estate scorsa ha fatto la sua esperienza a Somo, surf incluso, le è piaciuto talmente tanto che è entrata anche lei a far parte della nostra community e ora è anche lei tra gli amigos. Per quanto riguarda le lezioni di surf, consiglierei di parlarne con i ragazzi di Surfweek prima di effettuare prenotazioni, così da valutare in modo più approfondito. In qualsiasi caso esistono diversi tipi di pacchetti; fino all’anno scorso l’offerta variava dal pacchetto base, che non prevedeva il surf ma solo l’esperienza di gruppo insieme, fino ad arrivare al più completo che includeva anche il viaggio in Van con tappe intermedie lungo il percorso e partenza qualche giorno prima.

Momenti ludici


5. In base ai miei punteggi di accessibilità (che qui sotto ti riporto), che utilizzo sempre nei post sul mio blog:

❤❤❤❤ Totalmente accessibile; ❤❤❤ Accessibile con qualche lieve impedimento (piccoli gradini); ❤❤ Accessibile con qualche impedimento rilevante; ❤ Al momento non accessibile. in media, come valuteresti questa esperienza ?


Direi ❤ ❤ ❤ , ma tutto dipende dalla meta, le location sono molto varie. Non avendole esplorate tutte in prima persona, sarebbe utile contattare il supporto online di Surfweek per valutare con cura la soluzione migliore.


Paesaggi mozzafiato

Ringrazio Stefano Pompei e Indja Photographer per le fantastiche fotografie.


Come vi è sembrata questa esperienza ? A me è piaciuta tantissimo !

Come sapete io amo le Canarie e questa vita wild in mezzo alla natura e all'oceano l'adoro un sacco ! Non vi nego che mi son già annotato in agenda questo gruppo perchè davvero, vorrei tanto provare SurfWeek (magari nella "mia" Fuerteventura ?! che ne dite?).


Non posso fare altro che ringraziarti Amina per questo bellissimo racconto, ti aspetto qui per vivere assieme a te la tua prossima esperienza.


E anche per oggi abbiamo concluso,

al prossimo viaggio, ovviamente senza barriere.


Luca.

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